Al principio era questo, poi nel tempo questo, e infine questo.
Ieri, il momento arrivò.
L'Azienda Moroder si appresta alla vendemmia.
Io pronta qui a cogliere gli ultimi strascichi di sole, prima che quell'uva lassù, ormai famosa, seguita nei mesi nel suo crescere e colorarsi, venga tagliata e gettata nella cesta rossa con gli altri grappoli di Montepulciano.
Ricordo ancora quando due anni fa li conobbi e feci le mie prime foto, camminando con i tre uomini Moroder, Alessandro e i figli Marco e Mattia, tra i filari di viti immerse nell’aria del Conero che sa di ginestra e salsedine.
"Ogni canale percettivo se hai la fortuna di capitare presso l'azienda Moroder, sarà occupato da un sentire: il profumo della cantina antica e oscura dove riposa la riserva del Dorico, il Rosso Conero per eccellenza, i rumori della cucina del Ristorante Aiòn, in cui vino cibo e musiche dal vivo si tengono per mano e accompagnano il tuo beato e cosciente sprofondare tra gli effluvi gustosi di uva nera, le note vellutate di violoncello e pianoforte, e i caldi e mediterranei colori di piatti e tovaglie, e quadri alle pareti, in cui l’uva stessa è incorniciata, fatta parlare , declinata in tante diverse forme e apparizioni. Lì dentro segni il tempo, il bel tempo Moroder che passa, in cui nessuna arte è lasciata al caso, ogni espressione è coniugata col piacere del vino eccellente, dove tutti sensi vengono appagati, e cuore e anima. Puoi andartene da lì completo e sazio, con una ghirlanda attorno al collo di tralci e viti, con un ricordo semplice e perfetto, della bellezza meravigliata del primo acino colorato".
(Tratto da Racconti fotografici - Az. Agr. Moroder, per Paradise Possible)
E ora come (quasi) una brava vignaiola passeggio tra i filari con la fidata Flo al collo (la mia reflex, ndr, anche lei ormai ne sa di vigne vitigni e cantine!), con nozioni e lessico ad hoc che mi piace ripetere con loro.
Qui un assaggio di quei colori, di gesti, di persone che ridono e colgono, tra grappoli e pampini, in un arancio di fine ottobre, prima che il tempo dell'atteso degustare arrivi davvero.